Uno, nessuno e centomila, il titolo di uno dei romanzi piu' famosi di Pirandello, calzerebbe a pennello anche per i nostri cervelli (htpiutp://gradiniemappe.blogspot.com/2009/10/cervelli.html), che hanno la proprieta’ di dividersi ed unirsi a seconda del bisogno, risultando in un momento un tutt’uno, ed in un altro diviso in tanti cervelli piu’ piccoli
pag 82
giovedì 22 aprile 2010
Uno, nessuno e centomila cervelli
mercoledì 21 aprile 2010
visual complexity
Visual complexity, vedi presentazione, che fa comprendere la visione attuale dell’uomo sul mondo che lo circonda, ancora incentrata sui propri confini
sotto la versione corretta, come dovrebbe essere visual complexity
pag 81
sotto la versione corretta, come dovrebbe essere visual complexity
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citta’ e monopoli
uno, due tre
La visione del mondo della maggior parte delle realta’ di oggi, incentrato su se stessi
es:1- http://eyeplorer.com/show/
2- http://www.visualcomplexity.com/vc/
Altre realta’ invece accettano l’esistenza dell’altro:
es. 1- http://it.wikipedia.org/wiki/Antimateria
2- http://www.repubblica.it/economia/2010/04/21/news/guasti_telefono_adsl-3519592/
Rapporto a tre, non ancora ben definito. E’ qui che inizia la complessita’ ed e’ qui che l’uomo comincia ad andare in tilt
es. 1- http://it.wikipedia.org/wiki/Problema_dei_tre_corpi
pag 78
giovedì 15 aprile 2010
stessa cartella
il problema più grosso dell’effettuare una ricerca in sistemi complessi è la localizzazione della ricerca, cercare nello stesso spazio dove è contenuto l’oggetto. Compiuta questa operazione la ricerca il piu’ delle volte avra’ esito positivo, in tempi più o meno lunghi a seconda del numero di oggetti, però prima o poi si arriverà sempre ad un risultato. Al contrario invece tante volte una ricerca non dà frutti perché si cerca e ricerca in uno spazio (nella immagine raffigurato da cartelle) ed invece l’oggetto è vicinissimo, ma posto in una altro spazio. In questo caso potremmo cercare all’infinito senza trovare niente (potremmo cercare un oggetto che ricordiamo di avere messo in una busta bianca e non trovarlo mai, perche’ guardiamo solo nelle buste bianche senza pensare che magari e’ in una scatola)
pag 77
acerba 2
mappa mentale acerba
vedi anche acerba2
Una mappa mentale acerba, tipica di molte situazioni viste nelle loro fase iniziale, quando tutte le voci si equivalgono e non c’è ancora una voce piu’ importante delle altre
pag 75
Una mappa mentale acerba, tipica di molte situazioni viste nelle loro fase iniziale, quando tutte le voci si equivalgono e non c’è ancora una voce piu’ importante delle altre
pag 75
venerdì 9 aprile 2010
astrid morganne
Un link a gradiniemappe da una mindmapper, astrid morganne http://lemappementali.splinder.com/post/22464044/Anti-mappe....e+le+regole
Buongiorno a tutti,
oggi sono molte felice di avere letto un articolo scritto su una delle mie mappe mentali, scoprendo con piacere di essere stata taggata come "anti-mappa" o "mappa senza regole".
Vi riporto qui l'articolo in questione:
http://gradiniemappe.blogspot.com/2010/03/regole.html
Colgo l'occasione per smentire in parte l'articolo (e lo faccio anche contro cuore, a dire il vero mi piace cosi tanto essere "contro le regole”).
Anche se ai sostenitori della "Mappa Mentale" secondo Buzan, le mie mappe possono apparire senza "regole", in realtà, ce ne sono. Questo non vuole dire che sono le stesse di Buzan. Qualsiasi persona che inizia ad utilizzare le mappe mentali segue i schemi di Tony Buzan.
Io no. E vi spiego il perché.
1) Tutte le mappe mentali e mappe concettuali create secondo i schemi di Buzzan non mi trasmettono emozioni. Ci sono dati, concetti, pensieri, strutture…ma niente passione. Niente emozioni. Niente creatività. Questo è un controsenso unico in quanto LA MEMORIA, per essere stimolata e fissata a lungo termine, ha BISOGNO di EMOZIONI. Mi diverto cosi tanto a fare le mie mappe mentali seguendo il mio ISTINTO, seguendo il mio ESSERE che non può non essere positivo anche sulla memoria e la capacità di apprendimento. Invece, se seguo le REGOLE di Buzan, io mi annoio e non creo piu niente.
2) Se la mappa mentale serve a sviluppare la creatività, sviluppare progetti, ottimizzare i pensieri, scoprire altre prospettive…perché non iniziare con la mappa stessa? La creatività non è astratta e non vive fuori di noi. Per questo, non voglio dire che TUTTE le mappe devono essere come le mie, o come quelle di Buzan o quelle di Scocco. Dico che devono essere le VOSTRE di mappe. E m’impegno e m’impegnerò sempre a spiegarlo nei miei corsi e articoli: dovete trovare il VOSTRO corrispettivo creativo per potere utilizzarle. Mai quello di un altro. Io mostro attraverso le mie mappe una POSSIBILITA per potere aiutarvi a sviluppare la SCELTA di fare qualcosa di DIVERSO. Osare farlo, oltrepassare i LIMITI della mente e dei SCHEMI perché le mappe servono soprattutto a questo. Non potrete mai aspettarvi di trovare NUOVI intuiti se continuate a stare nei VECCHI schemi.
3) Bruno Munari spiegava perfettamente la differenza fra Creatività e Innovazione. Diceva che è impossibile “Creare” ma che tutti noi continuiamo invece ad “innovare”. La Creazione sta nel CREARE qualcosa di nuovo, produrre, generare dal nulla. INNOVARE invece vuole dire introdurre una o più novità in una determinata cosa. Nel Design, per esempio, si usa solo l’INNOVAZIONE. Vorrei veramente farvi capire la differenza fra questi 2 termini: usare la tecnica di Buzzan è Copiare, usare un metodo inventato da sé è Innovare, trovare un ALTRO metodo per stimolare la memorizzazione sarebbe CREARE. Ovviamente, se qualcuno copia sempre, non potrà mai arrivare a creare come quando una persona trova il suo metodo e si ferma li, anche essa non potrà mai creare. Io non seguo le regole di Buzzan perché la mia aspirazione nel fare Mappe Mentali è sempre nella speranza di potere toccare con un dito (o una matita) il favoloso mondo della CREAZIONE. Ora sono nell’Innovazione…e il mio cammino continua…
Questo sono le principali ragioni per cui non seguo le regole di Buzzan o le altre…ma…Allora quali sono le mie regole?
1) Niente regole. Fai quello che ti pare. La struttura delle mappe mentali la sappiamo. E’ facile. Quello che è meno facile dopo è fare qualcosa (qualsiasi) che rispecchia il tuo pensiero e che tu possa riportare sulla carta. O su qualsiasi altra cosa. Non è per forza detto che le mappe mentali devono essere messo su una carta. Chi lo dice? Non dimentichiamo uno degli obbiettivi principali delle mappe mentali: la memorizzazione. La carta funziona benissimo per le persone visive, ma che ne facciamo delle persone che usano come sistema di rappresentazione la Cinestesia? Gli faccio “disegnare” un concetto? Si annoieranno. Invece, potrei farle “costruire” il concetto. Anche con dei Lego, perché no? E un auditivo? Funzionerebbe la carta o i lego? Certo che no. All’auditivo, invece, gli farebbe registrare un nastro con il concetto spiegato da lui…Una mappa mentale auditiva!!!! Eh si…questa è la mia prima regola: niente regole, ragazzi.
2) EMOZIONI. Se vi pesa creare una mappa mentale, lasciate perdere. Perdete il vostro tempo e sprecate carta. La memoria è EMOZIONE. I ricordi a lungo termine sono solo legati allo stato emozionali in cui eravate nel ricordo. Non è possibile ricordarvi di una cosa successa molto tempo fa se non era legata ad un emozione. Pensateci bene…i vostri ricordi che avete da piccoli…sono tutti legati a momenti emozionali: gioia, paura, tristezza, sorpresa, amore, felicità, appagamento, odio, stupore, confusione…allora pensate veramente a continuare a fare delle mappe mentali senza emozioni? Peggio, al COMPUTER??? Tanti mi chiedono il mio parare sulla costruzione di mappe mentali al computer. E io dirò sempre la stessa cosa: bello, pulito. Ma a cosa vi serve? Se volete rappresentare un CONCETTO, va bene. Ma se volete create un RICORDO non va bene. Dipende tutto quello che volete ottenere….
3) Lasciarsi andare. Niente giudizio. Spesso mi dicono “ma io non le farò mai belle quanto le tue”…o “io non riesco a farle strutturate come quelle di Buzzan” e io rispondo sempre come fate a saperlo se non ci provate? E poi, chi se ne frega se non sono “belle” o “strutturate”? Le mappe mentali non sono fate per essere “belle “strutturate” “pulite”.. sono fate per essere uno strumento di memorizzazione e di crescita. Potete fare una mappa mentale solo a matita e scritta a stampatello se questo è il VOSTRO essere. Se questo vi ha creato EMOZIONI a farlo. Se creandola vi siete PERSI nella gioia di creare qualcosa di VOSTRO. Ribadisco: non voglio che mi copiate. Voglio che diventate VOI STESSI e che troviate il metodo MIGLIORE per utilizzare la mappe mentali secondo il vostro ESSERE. Che dopo, guardandole, mi dite “ma sono brutte, non vanno bene, non seguono le regole”…tutti giudizi. Vostri. Smettetela che non serve proprio a nulla giudicarvi perché nessuno lo farà con voi. E se per caso uno ci prova, sarà sempre un giudizio “suo” secondo i suoi “limiti” e i suoi “schemi mentali”. Non è un problema vostro.
Potrei aggiungere altre regole, ma avevo detto che non ne avevo J
Ora lascio la parola a voi, in questo spazio di condivisione, perché è sopratutto condividendo i pensieri che si crea un terreno fertile per la crescita.
Un abbraccio a tutti i voi
Astrid
Mappe mentale create al computer
Mappe mentale create con il Cuore
commenti:
Cara Astrid
Concordo con il tuo punto di vista: è importante scegliere di volta in volta lo strumento che si sente più congeniale.. quello sarà il più adatto per quel particolare scopo.
Credo non sarà una precisa modalità a "facilitare", una regola a dare "maggiore valore", una formula a "chiarire in modo definitivo"... nel percorso interiore che ciascuno compie inseguendo una intuizione o un pensiero.
Aggiungo un altro elemento, per rimarcare l'importanza del processo, ricollegandomi al disegno dei Mandala: uno strumento di processo che aiuta a "sviluppare".
Quando si sente che il disegno è completo, l'invito dei Maestri è sempre di "superare" il disegno prodotto, di lasciarlo indietro (se non proprio di cancellarlo) per non rimanere ancorati a ciò che è stato: lo scopo era nel processo, non nel "prodotto".
In tal senso la presenza di regole più o meno rigide non sempre aiuta, anzi... forse è più d'ostacolo per un processo che è essenzialmente di scoperta.
Buon lavoro Astrid e... grazie per l'opportunità di approfondire questo discorso
Alberto Scocco
----------------------
forse c’è un malinteso fra quello che intendevo io per mancanza di regole e quello che ha percepito Astrid (e Alberto)
Io pensavo a regole delle mappe, come la prima dettata da Buzan, il concetto principale deve stare al centro, e non a regole dei mind mapper per realizzare le proprie mappe.
Regole universali, che non cambiano da soggetto a soggetto ma sono uguali per tutti (una mappa mentale con al centro il terzo concetto per importanza non sarebbe più una mappa mentale).
Quale potrebbe essere per esempio, facendo riferimento al numero di rami e sottorami, un ramo non può mai avere più di sette sottorami, ma all’ottavo ramo uno dei sette scivola in un livello più basso e l’ottavo ne prende il posto in modo da lasciare inalterato il numero di sette.
Per esempio nella mappa di Astrid, dopo il topic centrale
non possiamo non cambiare ci sono quattro sottotopic: resistenza, incrementale, evolutivo e risveglio, in un numero, 4, libero da regole, per cui Astrid poteva farne liberamente 5, 6 o quanti ne voleva quando invece il loro numero dovrebbe essere, appunto, soggetto a delle regole ben precise
Perchè poi questa categorizzazione di Astrid è abbastanza equilibrata, ma tante volte si esagera, come nel caso del blog di Buzzacchino dove nei menù di destra (assimilabile ad una mappa), alla voce categorie, si contano ben 48 voci rendendo il tutto poco comprensibile
francesco barnaba
pag 74
Buongiorno a tutti,
oggi sono molte felice di avere letto un articolo scritto su una delle mie mappe mentali, scoprendo con piacere di essere stata taggata come "anti-mappa" o "mappa senza regole".
Vi riporto qui l'articolo in questione:
http://gradiniemappe.blogspot.com/2010/03/regole.html
Colgo l'occasione per smentire in parte l'articolo (e lo faccio anche contro cuore, a dire il vero mi piace cosi tanto essere "contro le regole”).
Anche se ai sostenitori della "Mappa Mentale" secondo Buzan, le mie mappe possono apparire senza "regole", in realtà, ce ne sono. Questo non vuole dire che sono le stesse di Buzan. Qualsiasi persona che inizia ad utilizzare le mappe mentali segue i schemi di Tony Buzan.
Io no. E vi spiego il perché.
1) Tutte le mappe mentali e mappe concettuali create secondo i schemi di Buzzan non mi trasmettono emozioni. Ci sono dati, concetti, pensieri, strutture…ma niente passione. Niente emozioni. Niente creatività. Questo è un controsenso unico in quanto LA MEMORIA, per essere stimolata e fissata a lungo termine, ha BISOGNO di EMOZIONI. Mi diverto cosi tanto a fare le mie mappe mentali seguendo il mio ISTINTO, seguendo il mio ESSERE che non può non essere positivo anche sulla memoria e la capacità di apprendimento. Invece, se seguo le REGOLE di Buzan, io mi annoio e non creo piu niente.
2) Se la mappa mentale serve a sviluppare la creatività, sviluppare progetti, ottimizzare i pensieri, scoprire altre prospettive…perché non iniziare con la mappa stessa? La creatività non è astratta e non vive fuori di noi. Per questo, non voglio dire che TUTTE le mappe devono essere come le mie, o come quelle di Buzan o quelle di Scocco. Dico che devono essere le VOSTRE di mappe. E m’impegno e m’impegnerò sempre a spiegarlo nei miei corsi e articoli: dovete trovare il VOSTRO corrispettivo creativo per potere utilizzarle. Mai quello di un altro. Io mostro attraverso le mie mappe una POSSIBILITA per potere aiutarvi a sviluppare la SCELTA di fare qualcosa di DIVERSO. Osare farlo, oltrepassare i LIMITI della mente e dei SCHEMI perché le mappe servono soprattutto a questo. Non potrete mai aspettarvi di trovare NUOVI intuiti se continuate a stare nei VECCHI schemi.
3) Bruno Munari spiegava perfettamente la differenza fra Creatività e Innovazione. Diceva che è impossibile “Creare” ma che tutti noi continuiamo invece ad “innovare”. La Creazione sta nel CREARE qualcosa di nuovo, produrre, generare dal nulla. INNOVARE invece vuole dire introdurre una o più novità in una determinata cosa. Nel Design, per esempio, si usa solo l’INNOVAZIONE. Vorrei veramente farvi capire la differenza fra questi 2 termini: usare la tecnica di Buzzan è Copiare, usare un metodo inventato da sé è Innovare, trovare un ALTRO metodo per stimolare la memorizzazione sarebbe CREARE. Ovviamente, se qualcuno copia sempre, non potrà mai arrivare a creare come quando una persona trova il suo metodo e si ferma li, anche essa non potrà mai creare. Io non seguo le regole di Buzzan perché la mia aspirazione nel fare Mappe Mentali è sempre nella speranza di potere toccare con un dito (o una matita) il favoloso mondo della CREAZIONE. Ora sono nell’Innovazione…e il mio cammino continua…
Questo sono le principali ragioni per cui non seguo le regole di Buzzan o le altre…ma…Allora quali sono le mie regole?
1) Niente regole. Fai quello che ti pare. La struttura delle mappe mentali la sappiamo. E’ facile. Quello che è meno facile dopo è fare qualcosa (qualsiasi) che rispecchia il tuo pensiero e che tu possa riportare sulla carta. O su qualsiasi altra cosa. Non è per forza detto che le mappe mentali devono essere messo su una carta. Chi lo dice? Non dimentichiamo uno degli obbiettivi principali delle mappe mentali: la memorizzazione. La carta funziona benissimo per le persone visive, ma che ne facciamo delle persone che usano come sistema di rappresentazione la Cinestesia? Gli faccio “disegnare” un concetto? Si annoieranno. Invece, potrei farle “costruire” il concetto. Anche con dei Lego, perché no? E un auditivo? Funzionerebbe la carta o i lego? Certo che no. All’auditivo, invece, gli farebbe registrare un nastro con il concetto spiegato da lui…Una mappa mentale auditiva!!!! Eh si…questa è la mia prima regola: niente regole, ragazzi.
2) EMOZIONI. Se vi pesa creare una mappa mentale, lasciate perdere. Perdete il vostro tempo e sprecate carta. La memoria è EMOZIONE. I ricordi a lungo termine sono solo legati allo stato emozionali in cui eravate nel ricordo. Non è possibile ricordarvi di una cosa successa molto tempo fa se non era legata ad un emozione. Pensateci bene…i vostri ricordi che avete da piccoli…sono tutti legati a momenti emozionali: gioia, paura, tristezza, sorpresa, amore, felicità, appagamento, odio, stupore, confusione…allora pensate veramente a continuare a fare delle mappe mentali senza emozioni? Peggio, al COMPUTER??? Tanti mi chiedono il mio parare sulla costruzione di mappe mentali al computer. E io dirò sempre la stessa cosa: bello, pulito. Ma a cosa vi serve? Se volete rappresentare un CONCETTO, va bene. Ma se volete create un RICORDO non va bene. Dipende tutto quello che volete ottenere….
3) Lasciarsi andare. Niente giudizio. Spesso mi dicono “ma io non le farò mai belle quanto le tue”…o “io non riesco a farle strutturate come quelle di Buzzan” e io rispondo sempre come fate a saperlo se non ci provate? E poi, chi se ne frega se non sono “belle” o “strutturate”? Le mappe mentali non sono fate per essere “belle “strutturate” “pulite”.. sono fate per essere uno strumento di memorizzazione e di crescita. Potete fare una mappa mentale solo a matita e scritta a stampatello se questo è il VOSTRO essere. Se questo vi ha creato EMOZIONI a farlo. Se creandola vi siete PERSI nella gioia di creare qualcosa di VOSTRO. Ribadisco: non voglio che mi copiate. Voglio che diventate VOI STESSI e che troviate il metodo MIGLIORE per utilizzare la mappe mentali secondo il vostro ESSERE. Che dopo, guardandole, mi dite “ma sono brutte, non vanno bene, non seguono le regole”…tutti giudizi. Vostri. Smettetela che non serve proprio a nulla giudicarvi perché nessuno lo farà con voi. E se per caso uno ci prova, sarà sempre un giudizio “suo” secondo i suoi “limiti” e i suoi “schemi mentali”. Non è un problema vostro.
Potrei aggiungere altre regole, ma avevo detto che non ne avevo J
Ora lascio la parola a voi, in questo spazio di condivisione, perché è sopratutto condividendo i pensieri che si crea un terreno fertile per la crescita.
Un abbraccio a tutti i voi
Astrid
Mappe mentale create al computer
Mappe mentale create con il Cuore
commenti:
Cara Astrid
Concordo con il tuo punto di vista: è importante scegliere di volta in volta lo strumento che si sente più congeniale.. quello sarà il più adatto per quel particolare scopo.
Credo non sarà una precisa modalità a "facilitare", una regola a dare "maggiore valore", una formula a "chiarire in modo definitivo"... nel percorso interiore che ciascuno compie inseguendo una intuizione o un pensiero.
Aggiungo un altro elemento, per rimarcare l'importanza del processo, ricollegandomi al disegno dei Mandala: uno strumento di processo che aiuta a "sviluppare".
Quando si sente che il disegno è completo, l'invito dei Maestri è sempre di "superare" il disegno prodotto, di lasciarlo indietro (se non proprio di cancellarlo) per non rimanere ancorati a ciò che è stato: lo scopo era nel processo, non nel "prodotto".
In tal senso la presenza di regole più o meno rigide non sempre aiuta, anzi... forse è più d'ostacolo per un processo che è essenzialmente di scoperta.
Buon lavoro Astrid e... grazie per l'opportunità di approfondire questo discorso
Alberto Scocco
----------------------
forse c’è un malinteso fra quello che intendevo io per mancanza di regole e quello che ha percepito Astrid (e Alberto)
Io pensavo a regole delle mappe, come la prima dettata da Buzan, il concetto principale deve stare al centro, e non a regole dei mind mapper per realizzare le proprie mappe.
Regole universali, che non cambiano da soggetto a soggetto ma sono uguali per tutti (una mappa mentale con al centro il terzo concetto per importanza non sarebbe più una mappa mentale).
Quale potrebbe essere per esempio, facendo riferimento al numero di rami e sottorami, un ramo non può mai avere più di sette sottorami, ma all’ottavo ramo uno dei sette scivola in un livello più basso e l’ottavo ne prende il posto in modo da lasciare inalterato il numero di sette.
Per esempio nella mappa di Astrid, dopo il topic centrale
non possiamo non cambiare ci sono quattro sottotopic: resistenza, incrementale, evolutivo e risveglio, in un numero, 4, libero da regole, per cui Astrid poteva farne liberamente 5, 6 o quanti ne voleva quando invece il loro numero dovrebbe essere, appunto, soggetto a delle regole ben precise
Perchè poi questa categorizzazione di Astrid è abbastanza equilibrata, ma tante volte si esagera, come nel caso del blog di Buzzacchino dove nei menù di destra (assimilabile ad una mappa), alla voce categorie, si contano ben 48 voci rendendo il tutto poco comprensibile
francesco barnaba
pag 74
più piccola
la più piccola delle mappe, data da quattro elementi: due proposizioni (una simmetrica e di valore opposto all’altra), un enunciato e la posizione dell’enunciato
pag 73
giovedì 8 aprile 2010
mappa elementare
Una mappa mentale è data dalle unioni e scissioni di altre mappe
per cui ogni mappa mentale è formata da altre mappe più piccole ed è divisibile fino ad arrivare alla mappa elementare composta da quattro elementi: un enunciato, le proposizioni positivo e negativo e la posizione dell’enunciato
hh
Ogni mappa ha un proprio topic centrale. Quando un pezzo di mappa si scollega dalle altre mappe si ha anche una generazione di un conseguente altro topic centrale
pag 72
per cui ogni mappa mentale è formata da altre mappe più piccole ed è divisibile fino ad arrivare alla mappa elementare composta da quattro elementi: un enunciato, le proposizioni positivo e negativo e la posizione dell’enunciato
hh
Ogni mappa ha un proprio topic centrale. Quando un pezzo di mappa si scollega dalle altre mappe si ha anche una generazione di un conseguente altro topic centrale
pag 72
lotta tra mappe
Il centromappa è ambito, ma non sempre si ha una mappa mentale con un topic centrale.
Spesso si hanno due o più topic che ambiscono al centro, come nella animazione dove la mappa più piccola ha la meglio e costringe la più grande alla fuga
pag 71
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